Il Kiddùsh e il passo troppo lungo
Tratto da “Alef-Dac 3” – 1980
Rav Riccardo Di Segni

La tradizione prescrive che la sera del sabato, prima della cena, si compia in ogni casa la cerimonia del qiddùsh, e che questa venga ripetuta anche nel primo pasto della mattina successiva. Secondo le fonti rabbiniche l’uso deriva da un’interpretazione estensiva della norma dei dieci comandamenti che riguarda il Sabato: “ricorda il giorno del Sabato per santificarlo”.
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La simbologia delle candele di shabbàt
Tratto da “Alef-Dac 2” – 1980
Rav Riccardo Di Segni

Nel pensiero ebraico viene costantemente accentuata la differenza esistente tra la situazione reale in cui si vive e gli obiettivi ideali verso i quali l’azione dell’uomo deve proiettarsi. Questa opposizione si presenta in campi differenti: sociale, etico, politico, fino al concetto più generale della sacralità dell’esistenza; investe poi la sfera metafisica, della quale si immagina la dimensione nascosta e solo parzialmente percettibile da parte dell’uomo.
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Il tè del Sabato
Rav David Gianfranco Di Segni

Il quarto Comandamento e il film “Kadosh”
Non credo che Amos Gitai sapesse, quando inserì la scena sulla preparazione del tè durante il sabato nel suo ultimo film Kadosh , che la parola “kadosh” (sacro, santo) è usata per la prima volta nella Torà proprio in relazione al sabato. Alla fine del racconto della creazione è infatti detto: “E D-o benedisse il settimo giorno e lo santificò ” ( Genesi 2: 3). Leggi tutto ›
Havdalà – Il senso della separazione
Rav Roberto Colombo

Il testo della Havdalà
“Io, primo a Sion, annuncerò: eccoli qua. E darò a Gerusalemme un annunciatore”. Amén. “Non ti rallegrare, o nemico, della mia disgrazia. Se sono caduto mi alzerò; se siedo nelle tenebre Dio è luce per me”. “La luce è spuntata per il giusto e la gioia per i retti di cuore”.
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I lumi dello Shabbàt
Rav Roberto Colombo

Introduzione – Lo shabbàt e l’uomo
“Gli ebrei si sono mantenuti in vita grazie all’osservanza dello Shabbàt”. Questo insegnamento dei Maestri non è una esagerazione. Per sei giorni l’uomo deve lavorare duramente, deve compiere ogni tipo di opera creativa e questo lo porta spesso lontano dalla famiglia e gli impedisce di avere un rapporto sereno con i propri simili.
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