Shabbàt

Il giorno che dà senso a tutti gli altri

Rabbinato centrale Milano
SH-Parashòt

Devarìm 5773

RM-MI Hashavua 300

“L’Eterno, il nostro Signore, ci ha parlato al (monte) Chorèv dicendo: avete un grande merito per quanto avete fatto durante la vostra) permanenza su questa montagna” (Devarìm 1, 6).

Il Maòr va-Shèmesh a commentato questo verso dicendo: Sul monte Khorèv l’Eterno vi ha comandato di non vedere ogni impedimento e disturbo come un a montagna impossibile da superare. Mentre invece vi sforzerete di comportarvi come se questi impedimenti  siano piccoli e sottili come un capello.

Halakhà

Nel contesto del muktzè di Shabbàt troviamo alcune indicazioni di carattere generale, relative ad oggetti di uso comune che possono – o non possono – essere spostati: è permesso spostare indumenti, biancheria da casa e da bagno (anche se non verranno utilizzati durante Shabbàt), album di fotografie ricordo, fotografie e ritratti anche se incorniciate in vetro ed appese. E’ altresì permesso spostare al Bet Hakenesset (Sinagoga) le cornici che contengono brani delle Tefillòt, indicazioni particolari sullo Shabbàt ecc poiché anche se comunemente non vengono rimossi dalla loro posizione, ne è consentita la lettura. Sono invece considerati muktzè i quadri che sono appesi alle pareti anche se si tratta di decorazioni ed anche se non di valore, per il fatto che normalmente non vengono spostati per essere mostrati agli ospiti; in questo caso infatti, per il fatto che si tratta di oggetti che normalmente vengono conservati con cura, gli stessi rientrano nella categoria dimuktzè mechamàt chesròn kis ed è dunque vietato spostarli di Shabbàt.

Dalla newsletter Hashavua del Rabbinato Centrale Milano

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