Shabbàt

Il giorno che dà senso a tutti gli altri

Rabbinato centrale Milano
SH-Parashòt

Emòr 5773

Hashavua

“Tranne che per un suo parente stretto vicino a lui…” (Vayikrà 21, 2).

Su questo verso ci fa notare il grande commentatore Rashì che in base al Midràsh: non vi è parente stretto se non la moglie. Ed è scritto nel Talmud (Bavà Batrà 109b) “parente stretto vicino a lui” è la moglie. Scrive a proposito di questo il grande commentatore Rabbì Yakòv Tzwì di Kalenburg, conosciuto per il suo commento Ha-ktav ve ha-kabalàh, che la moglie di un uomo è chiamata “Sheèr – parente stretto”, ciò in base a quanto è scritto (Bereshìth 45, 7) “… per assicurarvi una sopravvivenza nel paese…” perché per mezzo dei figli che una donna partorisce a suo marito, essa gli garantisce una discendenza dopo la sua morte.

Dalla newsletter Hashavua del Rabbinato Centrale Milano

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