Shabbàt

Il giorno che dà senso a tutti gli altri

Rabbinato centrale Milano

Candele

Chi accenderà le candele del sabato al posto della nonna?

Tratto da Kolot del 13/10/2002

Cintura esplosiva

Saada Aharon aveva solo 20 anni quando, insieme ai suoi genitori, inizio’ ad impacchettare i suoi effetti personali. Era il 1952 e le porte dello Yemen si erano finalmente aperte per permettere loro di salire in Terrasanta. Il modesto villaggio che Saada chiamava “casa” non era solo il suo luogo di nascita, ma anche quello dei suoi genitori e dei suoi nonni. Le abitudini e la tradizione di osservare la Torah e i suoi comandamenti erano state tramandate di generazione in generazione, anche quando vivevano sotto la severa – spesso repressiva – dominazione araba. Il viaggio verso la Terrasanta fu lungo ma toccante. Saada si stabili’ con i suoi genitori in un insediamento insieme a migliaia di altri ebrei che erano arrivati dallo Yemen, dal Marocco e dall’Algeria nel corso dell’operazione Tappeto Magico, nome con cui viene chiamata l’immigrazione di massa di quel periodo.

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3. Gli obblighi – L’accensione dei lumi

Tratto da “Le basi dell’ebraismo” – Morashà, 2013

lumi shabbat

La hadlakàt neròt – accensione dei lumi dello shabbàt, rientra nei 7 precetti istituiti dai rabbini. Dalla Mishnà (Shabbàt, cap. II), si rileva che al tramonto del venerdì il padrone di casa deve far presente tre cose e fra queste l’accensione del lume di shabbàt. Dallo stesso trattato si impara che l’istituzione dell’accensione del lume dello shabbàt è molto antica, tanto che i Maestri non si chiedono se esso deve essere acceso, ma con quale olio e con quali stoppini è necessario ottemperare a questa mitzvà.

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