Shabbàt

Il giorno che dà senso a tutti gli altri

Rabbinato centrale Milano
SH-Parashòt

Vayerà 5772

“Quando ebbe finito di parlare con Avraham l’Eterno se ne andò ed Avraham fece ritorno al suo posto – la sua casa” (Bereshìt 18, 33). Ci ha fatto notare a proposito di questo verso il grande Zaddìk Rabbì Levy Ytzhak di Berdiciow: Avraham non ha inserito nella sua preghiera delle parole per la salvezza di Sodoma, questo perché gli era stato chiarito da Dio che in quel luogo non vi erano neanche 10 tzaddikim – giusti. Nonostante ciò la Torà ci dice che “Avraham fece ritorno al suo posto”, questo a sottolineare che egli tornò a ciò a cui era abituato in tutta la sua esistenza. E cioè che bisogna sempre guardare il prossimo parlando delle cose buone che egli compie, questo anche quando si tratta di un peccatore e un delinquente. Poiché le porte della Teshuvà – del ritorno, non sono state chiuse, come è scritto: (TB Shabbath 127b): “Colui che giudica il suo compagno positivamente viene giudicato positivamente”.

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