Shabbàt

Il giorno che dà senso a tutti gli altri

Rabbinato centrale Milano
SH-Parashòt

Vayetzè 5770

“Prese alcune pietre del posto e le dispose attorno alla propria testa e si coricò…” (Bereshìt 28, 11). “Ya’akòv si alzò presto al mattino e prese la pietra che aveva messo accanto alla testa…” (Bereshìt 28, 18). I Maestri ci fanno notare che i due versi della parashà non combaciano perfettamente, poiché prima di addormentarsi le pietre che Ya’akòv pone attorno alla testa erano più di una, mentre quando si desta dal sonno si parla di una sola pietra. Il midràsh racconta che le pietre in realtà erano 12 e che queste iniziarono una discussione tra loro per chi doveva essere quella che doveva esser posta sotto la testa di Ya’akòv. Alla fine però il Santo Benedetto Egli Sia le fece divenire un’unica pietra.  La parola pietra – even, contiene due parole,  av e ben, e cioè padre e figlio. Vi è qui un riferimento alla futura discussione dei figli di Ya’akòv, nell’episodio di Yosef, per chi sarebbe dovuto essere l’erede dei patriarchi. Alla fine però così come le pietre diventano una sola, i 12 figli di Yakòv diventano un unico popolo.

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