Vayetzè 5774
A differenza di altre culture, nelle nostre scritture antiche le storie di amore sono una rarità. Tra le poche eccezioni la parashà di Vayetzè che racconta l’amore di Yaakòv per Rachel. Ma se si vede bene come questa storia vada avanti con difficoltà e senza happy end (anche per i discendenti nei secoli successivi) e si coglie perlomeno una punta di amarezza sul tema del’amore. Così anche per le altre storie di amore raccontate nel Tanàkh. Non è un segnale di piccolo conto, che deve far riflettere. (Rav R. Di Segni)
“Yaakòv si svegliò dal sonno e disse: quindi il Signore è in questo luogo ed io non lo sapevo!…” (Bereshìt 28, 16) Il risveglio di Yaakòv non è solamente un risveglio fisico, ma è anche un risveglio spirituale. Yaakòv si sveglia di soprassalto dopo aver avuto la rivelazione dell’Eterno, e prende coscienza della presenza e della costante supervisione di Dio in forma generale e in particolare su ogni essere vivente. È quel concetto che i Maestri definiscono con il termine di Hashgachà Klalit eHashgachà Pratit. (Rav D. Sciunnach)
Halakhà
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