Shabbàt

Il giorno che dà senso a tutti gli altri

Rabbinato centrale Milano

SH-Halakhà

Responsa – Dilemmi etici e religiosi nella Shoà

Tratto da “Responsa – Dilemmi etici e religiosi nella Shoà – Ephraim Oshry”, Morcelliana 2004

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4. La lettura della Torà per i lavoratori forzati durante lo shabbat

Il 16 del mese di Elul 5701 (8 settembre 1941), i tedeschi emanarono un editto nel quale agli ebrei del ghetto di Kovno era imposto di trovare mille operai per lavorare a una pista d’atterraggio nelle vicinanze che doveva essere allargata in vista dell’arrivo di nuovi bombardieri. Fino a poco prima i tedeschi stessi erano riusciti a reclutare lavoratori, ma ora l’editto si rivolgeva all’Altestenrat o Consiglio degli anziani del ghetto, affinché provvedesse con mille ebrei ogni giorno.

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1. Introduzione

Tratto da “Le basi dell’ebraismo” – Morashà, 2013

Shabbat introduzione

זָכוֹר אֶת–יוֹם הַשַּׁבָּת לְקַדְּשׁוֹ. שֵׁשֶׁת יָמִים תַּעֲבֹד, וְעָשִׂיתָ כָּל–מְלַאכְתֶּךָ. וְיוֹם הַשְּׁבִיעִי––שַׁבָּת לַה’ אֱלֹקֶיךָ לֹא–תַעֲשֶׂה כָל–מְלָאכָה אַתָּה וּבִנְךָ וּבִתֶּךָ עַבְדְּךָ וַאֲמָתְךָ וּבְהֶמְתֶּךָ וְגֵרְךָ אֲשֶׁר בִּשְׁעָרֶיךָ. כִּי שֵׁשֶׁת–יָמִים עָשָׂה ה’ אֶת–הַשָּׁמַיִם וְאֶת–הָאָרֶץ אֶת–הַיָּם וְאֶת–כָּל–אֲשֶׁר–בָּם וַיָּנַח בַּיּוֹם הַשְּׁבִיעִי עַל–כֵּן בֵּרַךְ ה’ אֶת–יוֹם הַשַּׁבָּת וַיְקַדְּשֵׁהוּ.

«Ricorda il giorno dello shabbàt per santificarlo. Per sei giorni lavorerai e farai ogni tua opera e il settimo giorno è shabbàt per l’Eterno, tuo Dio. Non farai alcuna opera né tu, né tuo figlio e tua figlia, il tuo servo e la tua serva e il tuo bestiame, e lo straniero che si trova nelle tue città”. Poiché in sei giorni L’Eterno ha fatto il cielo e la terra ed il mare e tutto ciò che vi è in essi e si è riposato il settimo giorno; per questo l’Eterno ha benedetto il giorno dello shabbàt e lo ha santificato» (Shemòt 20, 7-10)

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2. Gli obblighi – Il prelievo della challà

Tratto da “Le basi dell’ebraismo” – Morashà, 2013

challa

Nel preparare il pane incontriamo la mitzvà, comandata dalla Torà, del prelievo di una piccola parte dell’impasto: questa mitzvà non è legata solo allo shabbàt, ma a qualsiasi impasto che rientri nelle regole spiegate in seguito.

רֵאשִׁית עֲרִסֹתֵכֶםחַלָּהתָּרִימוּ תְרוּמָה.

«… dall’inizio dei vostri impasti porterete un tributo» (Bemidbàr 15, 20)

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3. Gli obblighi – L’accensione dei lumi

Tratto da “Le basi dell’ebraismo” – Morashà, 2013

lumi shabbat

La hadlakàt neròt – accensione dei lumi dello shabbàt, rientra nei 7 precetti istituiti dai rabbini. Dalla Mishnà (Shabbàt, cap. II), si rileva che al tramonto del venerdì il padrone di casa deve far presente tre cose e fra queste l’accensione del lume di shabbàt. Dallo stesso trattato si impara che l’istituzione dell’accensione del lume dello shabbàt è molto antica, tanto che i Maestri non si chiedono se esso deve essere acceso, ma con quale olio e con quali stoppini è necessario ottemperare a questa mitzvà.

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4. Gli obblighi – Il Kiddùsh e i pasti di shabbàt

Tratto da “Le basi dell’ebraismo” – Morashà, 2013

kiddush

Il Kiddùsh è la santificazione della festa sul vino con cui si inizia il pasto festivo. Il Kiddùsh è costituito da un’introduzione sullo shabbàt tratta dalla Torà, seguita dalla berakhà sul vino e dalla berakhà sullo shabbàt.

Secondo un antico uso si fa il Kiddùsh anche al tempio, alla fine di ’Arvìt; secondo il Talmùd esso fu stabilito per i viandanti e i pellegrini che solevano alloggiare e consumare i pasti nei locali del tempio.

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