Shabbàt

Il giorno che dà senso a tutti gli altri

Rabbinato centrale Milano

SH-Letteratura

I racconti dei Hassidim

Tratto da “I racconti dei Hassidim – Martin Buber”, Guanda 1992

Mideast Israel Religious Backlash

Gioia del sabato

Una volta era ospite di Rabbi Baruch un uomo molto stimato del paese d’Israele. Era di quelli che piangono continuamente per Sionne e Gerusalemme e non dimenticano un attimo il loro cordoglio. La sera della vigilia di sabato il Rabbi cantò «Chi santifica il settimo giorno» nel suo modo consueto. Alle parole: «Amici di Dio, che attendete la ricostruzione di Ariele», alzò gli occhi e vide l’ospite che sedeva cupo e sospiroso come tutti i giorni. Allora interruppe il canto e con gioia rabbiosa gridò sul viso dell’uomo spaventato i versi: «Amici di Dio, che attendete la ricostruzione di Ariele, il giorno del santo sabato giubilate e esultate!» Poi cantò il resto della canzone.

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Il mio nome è Asher Lev

Tratto da “Il mio nome è Asher Lev – Chaim Potok”, Garzanti 1991

Jews in America flyer

Fissai il ricordo di mio padre e di me che ci dirigevamo insieme verso la sinagoga. Lui era così alto e io così basso e mentre camminavamo piegava la testa verso di me. Lo ritrassi mentre pregava, a casa, con il suo manto della preghiera e i tefillin, la mattina di quei giorni feriali in cui per qualche motivo non poteva recarsi alla sinagoga. Stava in piedi davanti alla finestra del soggiorno, con il capo coperto dal manto della preghiera, dondolandosi lievemente avanti e indietro, con soltanto la punta della barba rossa che sporgeva dal manto bianco a strisce nere.

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Così giovane e già ebreo

Tratto da “Così giovane e già ebreo – M.A. Ouaknin- D. Rotnemer”, Piemme 1998

Close-up of Golf Club and Golf Ball

Lo Shabbat, il Sabato, è uno dei fondamenti essenziali dell’Ebraismo. E un giorno santo e un giorno di festa.

Il Sabato è, secondo la Bibbia ebraica, il settimo giorno della Creazione, il giorno in cui Dio si riposò.

La parola Shabbat in ebraico significa letteralmente «sospendere ogni attività creatrice».

E un giorno di riposo per l’intera casa ebraica dal maestro allo schiavo, dall’animale allo straniero.

II precetto di osservanza del Sabato è il quinto del Decalogo e ricorda che gli ebrei devono onorare questo giorno per commemorare l’uscita dalla schiavitù in Egitto.

Il Sabato dei Sabati è il giorno di Kippur.

È il giorno più solenne dell’anno ebraico. Ebbene, era proprio il giorno di Kippur quando il giovane rabbino Sanders, appassionato di golf, decise, non sapendo resistere alla tentazione, di andare a fare qualche «buca».

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I giorni del mondo

Tratto da “I giorni del mondo – Guido Artom”, Longanesi 1981

Sinagoga

Raffaele aveva informato il rabbino che quel giorno gli avrebbe fatto lui stesso da lettore, come presidente della Comunità, e ora, con lo scialle da preghiera sulle spalle e il cilindro sul capo, apriva per lui l’Arca Santa, tirando la tenda di velluto ricamato e lo aiutava a portare processionalmente sul leggio i rotoli della Legge, incoronati d’argento, avvolti in ricami d’oro.

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Le mie migliori barzellette ebraiche

Tratto da “Le mie migliori barzellette ebraiche – Daniel Vogelmann”, Giuntina 2010

Vogelmann

La Goyà

Sholem prende il figlio da parte e gli dice: “Come sai, noi non siamo osservanti, ma siamo ebrei e dobbiamo restare ebrei. Perciò ti prego di non sposare una goyà“.

Ovviamente, il ragazzo si innamora subito di una ragazza non ebrea. Per fortuna, però, la ragazza si converte all’ebraismo.

Il primo sabato dopo il matrimonio, Sholem telefona a casa del figlio, ma nessuno risponde. Il giorno dopo riprova e trova il figlio.

“Dove eravate ieri sera?”.

“In casa, papà”.

“E perché non avete risposto?”.

“Sai, mia moglie vuole che osserviamo il sabato”.

“Te lo avevo detto di non sposare una goyà…”.

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